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  Le Origini - Sighisoara, Valacchia -30 Dicembre 1451

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MessaggioTitolo: Le Origini - Sighisoara, Valacchia -30 Dicembre 1451    Le Origini - Sighisoara, Valacchia -30 Dicembre 1451 Icon_minitimeVen Set 14, 2012 6:41 pm

Le Origini - 30 Dicembre 1451


LE MIE ORIGINI
Nata il 30 Dicembre 1451 a Sighisoara (Transilvania)...da una donna aristocratica transilvana di nome Elizabeth...e da un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia e continua tutt'oggi a lasciarlo...Vlad Tepesh Dracul...soprannominato l'impalatore....meglio conosciuto dai più con il soprannome di Dracula.

Nacqui quando lui era ventenne...padre e marito amorevole e protettivo...nulla fece mancare ai suoi figli e mai nulla fece mancare a me.
Nel 1462 i turchi invasero la Transilvania, mio padre, credente nella religione cristiana partì per la guerra contro questo popolo invasore in nome di Dio, ottenendo non poche vittorie e riconoscimenti, ma i turchi, assetati di vendetta, scoccarono una freccia con allegata una lettera nel nostro castello…mia madre, vedendola la prese e lesse ciò che vi era scritto…la missiva riportava la notizia che mio padre era morto in battaglia…notizia assolutamente falsa…ma lei credette a quelle parole e nella disperazione più totale si suicidò gettandosi nel fiume sottostante al castello, lasciando una lettera che mio padre trovò al suo ritorno…su quelle poche parole vi era impresso tutto il suo dolore…
”il mio principe è morto…senza di lui tutto è perduto…possa Dio ricongiungerci in paradiso”.

Quando mia madre prese questa folle decisione io mi trovavo nella mia stanza inconsapevole di ciò che stava accadendo…sentì solo delle grida strazianti..uscì correndo e vidi le ancelle e la servitù disperati, fermi dinanzi alla grande finestra di muratura senza vetrata…solo successivamente mi fu detto cosa accadde, lacerando il mio giovane cuore per la perdita prematura della mia amata madre.

Il grande, insopportabile dolore straziò mio padre…incredulo e pieno di rabbia…una dannazione era scesa sulla nostra famiglia, rinnegò quel Dio che aveva fedelmente servito fino ad allora..e dinanzi alla croce all’interno della cappella dove giaceva il corpo di mia madre, urlò tali parole:

“Rinnego Dio…..resusciterò dalla mia morte, per vendicare la sua con tutti i poteri delle tenebre”…
detto ciò, impugnò la spada e la piantò esattamente al centro della croce…da quel taglio iniziò a sgorgare un fiume di sangue maledetto…prese un calice dorato che riempì con quel sangue pronunciando queste parole…”IL SANGUE E’ VITA E SARA’ MIO”…così dicendo bevve quel liquido scarlatto segnando la sua dannata esistenza per l’eternità…divenne un Vampiro!

Il Principe di Valacchia era spesso impegnato nelle sue crociate, ma al rientro richiedeva sempre la mia presenza nelle sue stanze e sotto al suo amorevole sguardo raggiunsi l’età matura, divenendo una nobile Principessa.
Al compimento dei miei ventitre anni, mentre ero nei giardini del castello…persa nel silenzio del diurno..tra il profumo dei glicini ed i fiori di Loto giunse un’ancella al mio cospetto…”principessa…vostro padre chiede di vedervi”…la osservai curiosa, ma la sua espressione mi rivelò che non sapeva ciò che mio padre desiderasse da me…mi alzai e lo raggiunsi nel suo studio…gli infissi delle finestre erano chiuse..e la sua figura spettrale seduta su una poltrona di pelle nera era illuminata dal caminetto.

Mi osservò serioso e con voce greve mi disse di sedermi…feci ciò che mi chiese.
Iniziò a parlare e più parlava più il mio cuore accelerava i battiti…le mie guance divamparono di un rossore che la mia pelle non avrebbe mai più visto…mi spiegò la situazione.
Mia madre era morta e lui divenuto ormai un Dannato doveva partire per continuare le sue interminabili crociate…la mia condizione umana mi avrebbe messa in pericolo…gli attacchi dei nemici erano sempre più pressanti nella nostra terra ed io sarei potuta cadere facilmente nelle loro mani perdendo la mia preziosa vita…questo lo portò a prendere una decisione difficile ma inevitabile…farmi diventare come lui.

Ascoltando le sue parole il mio respiro si spezzo…i muscoli iniziarono a tremare…sapevo cos’era diventato mio padre…e sapevo cosa voleva che io facessi…ma forse inconsciamente ero pronta…pronta a cambiar per sempre la mia vita…lasciare la luce per vivere nelle tenebre più assolute….una lacrima solcò il mio viso…ma con un cenno del capo accettai.
Lui prese la mia mano e la strinse forte fissandomi negli occhi…penetranti…
senza vita…glaciali…ma era lui…mio padre…e lo percepivo… lui era ancora vivo in quel corpo ormai freddo.

Decise che ero pronta…poteva farlo..potevo diventare come lui.
Tenendo sempre saldamente la mia mano mi fece sedere sulla poltrona..l’emozione era forte…ma senza parlare accettai ciò che mi chiedeva di fare…voltò la mia mano mostrando il polso…mi disse che non avrebbe morso il mio giovane e morbido collo..non lo avrebbe deturpato con i suoi canini…ma avrebbe bevuto il mio sangue dal polso, in tal modo non sarebbero rimasti segni evidenti.
Con eleganza s’inginocchiò accanto a me e fissandomi, senza proferir parola lesse nella mia anima…come se lo avessi sentito dentro di me, con voce tremante e piena di paura risposi di si…fissando per una attimo il punto esatto del mio polso..lo accarezzo delicatamente..pochi secondi dopo intravidi quei denti agghiaccianti che da li a poco avrebbero lacerato la mia pelle…si chinò e poggiando le labbra… morse…il dolore fu lancinante ma momentaneo.

Man mano che suggeva il mio sangue mi sentivo sempre più debole…ma estasiata…lo guardavo con amore…mio padre, il mio adorato padre…mi stava dando la vita eterna per non perdermi…la mia vista si fece sempre più offuscata..i battiti del mio cuore rallentarono quasi fermandosi…vedendomi ormai esanime adagiata sulla poltrona, sfilò i canini dal mio polso e accertandosi che fossi ancora viva, con l’unghia lacerò il suo polso e la vena sottostante la pelle, facendo sgorgare copiosamente caldo e dannato liquido rosso…mi disse: “bevi figlia mia adorata…bevi da me e non ti perderò …vivrai per sempre…”….

con le poche forze che mi rimasero poggiai le mie labbra carnose sul suo polso ed iniziai a suggere…un senso di voltastomaco mi pervase…non avevo mai assaggiato il sangue umano…ma il suo non lo era più…ed il mio corpo iniziò ad accettarlo…avidamente iniziai a bere da lui.
Osservandomi orgoglioso scostò il polso dalle mie labbra insanguinate coprendo la mia ferita e la sua con un pezzo di cotone nero.

Si sollevò e prendendomi in braccio si diresse verso la mia stanza dove mi adagiò sul letto…accarezzandomi il viso disse: “mia amata Principessa…Patty…hai la bellezza e l’eleganza di tua madre…ma diverrai una guerriera impavida..potente e coraggiosa come me..ora nelle tue vene scorre il mio sangue…ricorda sempre di chi sei figlia…mia adorata…ora riposa domani sarà una nuova alba…un’alba che tu non potrai vedere, mi maledirò in eterno per questo, ma ti avrò accanto, in eterno!”.
Detto ciò mi baciò ed uscì dalla mia stanza…mi addormentai…ed in quella notte di Luna piena rinacqui!


La mia vita è trascorsa serena pur non vivendo la presenza paterna a causa delle tante battaglie da lui intraprese...la maggior parte del tempo lo passavo mia nonna Cneajna discendente della dinastia Musatin della vicina Moldavia.
Istruita alle antiche arti delle armi..mi destreggiavo in particolar modo con la spada..che divenne mia alleata nella caccia e nella guerra.


Istruita nell'antica arte dell'utilizzo delle erbe...utile aiuto per curare le ferite e lenire i dolori...ma non dell'animo dannato che era mio...
Da giovane iniziai a viaggiare in molte parti del mondo...ed in particolar modo nel sud-est asiatico...dove ho affinato la tecnica della spada...e la metodologia di attacco e difesa...divenni un'artista marziale...
A 25 anni ricevetti la notizia peggiore che potessi ricevere...il mio adorato padre era morto..ucciso e decapitato..da un uomo che non conobbi...ma che mi ripromisi di uccidere..e se non fossi stata in grado di uccidere lui, lo avrei fatto con i suoi figli o con chi avesse portato nelle vene anche una sola goccia del suo fetido sangue...

L'uomo che uccise mio padre si chiamava Basarab III della dinastia dei Danesti...un nome indimenticabile che tornò con prepotenza a sconvolgere la mia esistenza.


Dio, nel suo amorevole sguardo mia ha rinnegata
Satana, tra le infernali fiamme mi ha battezzata
Questo Sono Io
Una Guerriera
una Vampira
Un’Anima Dannata
Che al Sangue e alla Passione è eternamente legata.

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