SCARLET BAGHDAD
(Sunday, November 13th, 2011)
Le cupe e fredde tenebre svaniscono lentamente,
lasciandomi immobile e silente davanti la pallida luce dell'alba.
Preda di un risveglio non bramato.
Schegge di luce feriscono la mia pelle gia' straziata dal dolore,
lasciando ritirare le mie vitree pupille scarlatte.
Gelida seta scivola sulla mia pelle mentre ancora mi dispero nel deserto del mio letto.
Mi sento vuoto, disperato, impotente.
Ho bisogno di mangiare, sono assetato,
la mia anima trieste e solitaria cerca Te.
E' dolore, fitto e acuto,
dolore che mi assale, che invade le mie stanche e lacerate membra.
Eppure lo sento avvolgermi dolcemente,
mentre l'eco del Tuo battito risuona insistente sul mio petto.
Intenso profumo, caldo affanno,
memorie di un passato non lontano abbastanza
da lasciar cadere nell'oblio il ricordo dei tuoi impenetrabili verdi occhi.
Ci sono i graffi dei tuoi artigli sul mio cuore.
Sento ancora il calore della tua anima oscura,
e lentamente mi sento svanire.
Spietata, prendi senza chiedere,
questa la tua dannata vita,
lasciandomi, straziato da un atroce tormento.
La tua dimora non e' piu' la mia.
Hai lasciato luscio socchiuso permettento ai demoni di entrare.
Tu, profanatrice della mia anima,
cosa aspetti?
Liberami da questo fatale torpore che mi assale nefasto.
Resto seduto immobile e aspetto,
costretto ad esprimere il mio ardente desiderio con parole che non mi appartengono.
Ma che sono del tuo inviolabile mondo.
Le ombre del passato fiutano il mio odore,
percepiscono la nullita' che mi circonda,
seguono i brandelli insanguinati di una passione che temo scompaia.
Fiammeggiante, il mio fluido porpureo sta tracciando un profondo solco,
che notte dopo notte mi condurra' da te,
da cio' che ho creato e che mi appartiene.
Tu che, con astuzia e furbizia, hai gestito queste ombre,
ora seguirai il mio sentiero.
Ostaggio per dovere in una Baghdad scarlatta,
presto saro' restituito al mondo.
Liberato per sempre dall'oblio dei viventi,
smanioso ed impaziente della mia prima funesta notte da non-morto.
Siamo una razza bastarda con il male di vivere da normali mortali.
Ancestrali similitudini da ricercare nel nostro siero color rubino.
Appagata la tua fantasia,
attendo il tuo ritorno o mia Principessa.
Il mio sangue scorre lento ormai raffreddato,
lascia che il mio fiume di porpora divenga tuo.
Godi e saziati della mia linfa vitale.
Prenditi cio' che ti spetta. Sono sempre stato qui per te.
Attendo il tuo gelido tocco perforare il morbido del mio collo,
aspetto il mio sangue sgorgare finche' il mio cuore si addormentera'.
Un debole sospiro filtrera' attraverso le mie labbra socchiuse,
destando cio' che in me era solo tenue speranza.
Purtroppo e' ancora giorno,
c'e' troppa luce, le mie pupille tarderanno a dilatarsi nuovamente.
Ma presto questo sole stanco svanira' e tornera' la notte.
E' solo allora che il tuo glaciale penetrarmi mi condurra' a quell'atteso nuovo risveglio che porta a Te.
Questo sei.