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 Il Morso di Simon

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MessaggioTitolo: Il Morso di Simon   Il Morso di Simon Icon_minitimeMar Lug 24, 2012 4:09 pm

Il principe lo attende nelle proprie stanze.
Simon sa e sente quale sia il motivo, nuovi equilibri all’interno della nostra famiglia, dopo che nostra sorella Valery si è dissolta, allontanandosi.
In un primo spaventoso momento, avevamo creduto che gli antichi persecutori ne avessero definito il fato, una sua missiva invece ci ha informato che è riuscita a fuggire, rifugiandosi al castello del fratello ritrovato.
La lettera scritta con l’elegante grafia di Valery ci rasserena, scrive auspicando da parte di Simon la piena comprensione della sua scelta.
La gioia d’aver ritrovato il fratello e il terrore di riperderlo a causa degli antichi, ha determinato il suo cammino.
Valery è ora, la nuova castellana di quella dimora, al fianco del fratello Alan Carson, da noi conosciuto come principe delle ombre.
Anche Maria ha seguito il proprio cammino, a volte la dannazione non rende del tutto indifferenti alle proprie origini ed esse quando vengono a riscuotere il loro tributo, possono trovare un altro spirito in chi le riceve.
Maria, da poco dannata, ha ancora una famiglia mortale e per ragioni ancora sconosciute si è recata alla loro tenuta, dichiarando a Wolf la propria fedeltà e a noi l’affetto invariato.
Wolf non spreca ne parole ne sentimenti, conosce appieno quelli che animano il cuore di chi gli è fedele e lascia ad ognuno la libertà di seguire la propria strada., così ha dato ad entrambe la sua benedizione, dicendo loro di essere felici.
Nella missiva di Valery vi sono un paio di righe anche per Simon, lei gli chiede di comprenderla e di conservare il suo ricordo nel cuore.
Molto tempo fa, Io e Keilani abbiamo scelto Simon quale fratello, ammirandone il coraggio e la lealtà., lo abbiamo dannato, donandogli il nostro sangue e bevendo del suo.
Come nostro fratello di sangue, ha posto le sue abilità di guerriero al servizio di Wolf, senza pretendere in cambio nulla.
La dimora è silenziosa, mentre la luce di mezzogiorno è esiliata da pesanti tende di velluto e broccato.
Simon entra, dopo aver bussato e avvicinandosi alla scrivania attende che il principe parli.
Wolf è meditabondo, le stanze odorano di tabacco e pregiati liquori, il fuoco ora è spento nel camino e sparse sulla scrivania, vi sono le carte dei Basarab.

-"Principe, al vostro servizio”-

Un greve cenno del capo e l’indicare lo scranno al suo cospetto sono le uniche due azioni di Wolf.
I suoi occhi di ghiaccio sono fissi sulle carte per ancora alcuni istanti.
Poi solleva lo sguardo e va a guardare dritto negli occhi di Simon, osservando:

-se ne è andata, Simon –

Lo sguardo di Simon si oscura per un attimo e sussurra:

-Milord, ci sono abituato.
Come mia madre, la fata Aine, anche Valery ha posto i veri legami prima d’ogni cosa.
Mia madre si offrì di entrare nel regno delle ombre per ridare la vita a me.
La ricerca del fratello affliggeva il suo cuore da secoli; a modo mio sono lieto che la dolce Valery abbia ritrovato quella serenità.
Questa volta però non sono solo, ho una famiglia.
Voi che siete colui a cui devo tutto qui dentro in Dimora, le vostre sorelle Keilani e Liz, sono anche mie sorelle.
Vivo nella vostra Famiglia come se fossi un Fratello, e per me è un vero Onore e gioia.-

Stephan, senza aggiungere null’altro che un cenno d’apprezzamento accompagnato da un sorriso misterioso lo saluta, dicendogli:

-Andate nel salottino di Patty, vi deve parlare.
A presto Simon. –

Simon percorre il corridoio che conduce agli appartamenti della principessa Patty con passo felpato, riflettendo sul proprio solitario destino e sulla ragione di questa convocazione.
Perso nei suoi pensieri bussa alla porta del salottino ed entra automaticamente.
Si guarda attorno, notando il gusto orientaleggiante e le profumate essenze di loto.
Alle sue spalle arriva qualcuno e lui si gira immediatamente, pronto ad un attacco.
La principessa, splendida nella sua dannazione, ride e gli si rivolge ironica:

-Simon, mi stupite! Non mi avete sentita arrivare? Ero dietro di voi. Vi batterei un’altra volta –

Il ricordo della sua precedente vittoria e del successivo premio fa sorridere maliziosamente la principessa e ammutolire Simon, sempre in soggezione davanti a lei.
Patty si avvicina all’immortale aggiungendo:

-Sono attratta da un particolare aroma, proviene da voi mio caro –

Senza parole Simon la vede ridere, per poi fissarlo negli occhi mentre si avvicina lentamente, inspirando e percependo sempre più deciso l’aroma a lei conosciuto, dannatamente conosciuto.
Anche lui avverte l’irresistibile profumo della fenice, quegli occhi verdi lo hanno sempre incantato.
Patty, sicura di se continua a fissarlo, può far suo ciò che desidera da giorni, da quando una volta battuto il valoroso guerriero, ne ha saggiato il delizioso sangue.
Ponendosi davanti a lui, con un tono suadente più della seta, domanda:

-ditemi Simon, avete timore di me?!-

Continuando a perdersi nei suoi occhi, Simon prova a rispondere:

-Milady, timore non credo sia la parola giusta. Per voi ho: stima, affetto, amicizia e a volte un poco di paura.-

La principessa Patty solleva un sopracciglio con eleganza e ripete l’ultima affermazione, in tono curioso:-paura?!-
Simon prosegue:

-siete troppo una natura selvaggia, attraente, ipnotizzante-

Sorridendo lei continua a fissarlo, tende una mano verso il suo viso e sfiorandolo lo sente rabbrividire conscio del potere che lei ha sul suo animo, la principessa sa che lui non potrà rifiutarsi.
Prosegue dicendo:

-Simon, la mia natura è selvaggia ma anche passionale, forte ma sa essere anche delicata quale volete sia ora –

Emozionato d’aver davanti a se la fenice Simon, perso nella contemplazione dell’ipnotizzante sguardo, ribatte:

-in voi vedo la guerriera forte, selvaggia-

La principessa è semplicemente splendida. Simon trova i suoi occhi verdi magnetici e nel suo sguardo gelido lui riconosce a vista d'occhio l'alto lignaggio a cui la vampira appartiene, non riesce infatti a distogliere lo sguardo da lei-
Patty, in piedi davanti all'antico tavolinetto sta versando da bere in due calici dorati; fatto questo si volta leggermente verso di lui, prendendo i calici in mano.
Gliene porge uno, osservandolo e gentile domanda:

- gradite da bere ? –

Lui allunga la mano, ricevendo il calice e Patty esordisce dicendo:

- Simon, avete fatto un dono alle mie sorelle; lo stesso dono che vorrei io da voi ora.
Sapete cosa voglio da voi, ma dovete essere voi a desiderarlo-

Il viso dell’immortale si rischiara, sembra felice mentre risponde:

-Ebbene sì, Milady.
.Per me sarebbe un vero Onore, sento la vostra mancanza nel mio sangue; è come Se mancasse una "Trinità".
Come siete Voi tre insieme, complete, sicure, unite.

La principessa sembra divertita e lo guarda con curiosità:

-Simon, le vostre parole hanno il sapore di una richiesta ben precisa.
ma altrettanto ponderata?
sapete ciò che significa il mio morso?

Simon ha compreso il significato di quella domanda; si sente legato alla famiglia da qualcosa di più che il dovere.
Greve ed intenso, alzandosi in tutta la sua statura sussurra:

sì Milady, io non parlo e non dico mai nulla per caso-

gli occhi della principessa si tingono di schegge dorate, il suo sguardo è ammaliante; i canini risplendono alla luce dei raggi selenici e le labbra carnose si schiudono: Si avvicina a lui, a pochi centimetri dal suo viso , inclina il capo e annusa la pelle dell’amico. Chiudendo gli occhi pregusta ciò che da li a poco otterrà.
Lo ha già saggiato e ne conosce l’aroma ricco.
Fissandolo nuovamente in volto aggiunge:

-dunque desiderate che io vi dia il mio morso ed il mio sangue? in modo da poter divenire anche noi fratelli di sangue!?-

Simon la guarda incantato, domandandosi quale altra creatura possa essere così ammaliante e attraversato da un brivido, le risponde:

- Si, mia principessa –

Dicendolo però distoglie lo sguardo, per evitare il leggero imbarazzo formato; Patty posa leggera una mano sulla gola dell’immortale e ne sfiora la pelle con delicatezza; lui rabbrividisce e lei sorridendo, aggiunge:

-Simon, ciò che hanno fatto le mie sorelle è stato voluto e particolarmente motivato, per me sarà uguale, sarete mio fratello.-

Senza dir altro e con la bramosia del sangue accesa negli occhi di smeraldo, Patty inclina il capo di lui, con una leggera pressione della mano, mentre con l’altra discosta il colletto della camicia.
Simon tende il proprio collo, snudandolo indifeso davanti alla splendida vampira che avvicinate le labbra ne percorre tutta la lunghezza con la punta della lingua, fino ad arrivare al lobo dell’orecchio.
Sorridendo tra se, ammette:

-Simon, l’altra volta mi sono dimenticata di dirvelo; avete un buon sapore-

Lui non osa toccarla, le mani inerti che desiderano stringerla a se, sono distese ai suoi fianchi.
Patty poggia leggermente i canini sul punto precedentemente assaggiato, sentendo la vena pulsare a ritmo dell’emozione provata da Simon.
Con scatto fulmineo affonda le zanne, penetrando la carne come burro. Un morso privo di dolore per chi è già vampiro, solo estasi e piacere.
Simon chiude gli occhi mentre lei sugge avida, dissetandosi della sua essenza.
Lui ha ancora le mani inerti, non osando altro, ma lei lo stringe a se, facendolo rilassare e allentare i muscoli e permettendo così al sangue una maggiore scorrevolezza.
Poco dopo sfila i canini, con la lingua lecca le ultime gocce dal suo collo e discosta il viso con le labbra ancora insanguinate.
Lo tiene ancora stretto a se, lui piacevolmente indebolito la guarda con rispetto, attendendo che sia lei ad offrirgli l’agognato fluido.
In un sussurro dice solo:

-mia cara –

Leccandosi dalle labbra le ultime stille di sangue la Principessa si rivolge a lui con dolcezza dicendo:

-Simon, state bene?
Ciò che desiderate ora, lo leggo nel vostro sguardo; sento la vostra anima ma vi devo negare il mio collo –

Con sconforto Simon risponde:

-come volete, ma posso domandarvene la ragione?-

La principessa lo ringrazia d’essersi concesso a lei e aggiunge:

-Simon, milord. Sete squisito, devo ammetterlo.
Un giorno vi concederò questo piacere, il mio morso vi ha portato via un poco più della norma, ma ora vi riprenderete; vi nego il collo e non il mio sangue.
Vi darò il mio polso, sarete uno dei pochi a cui lo concedo.

Sollevato e stupito la guarda, mentre con un’affilata unghia si crea un’apertura sul polso, da dove inizia a fuoriuscire il sangue.
Lo avvicina alle labbra dell’immortale e lui sospira un ringraziamento, avventandosi sull’ambito fluido.
Le labbra suggono dalla ferita con bramosia, provando una piacevole sensazione.
Il contatto con la profumata pelle della principessa e l’estasi del suo sangue ingerito lo ristorano.
Un gemito di piacere sfugge dalle sue labbra e lei lo guarda nutrirsi di lei, passandogli l’altra mano sui capelli come a rassicurarlo.
sapore di ambra indiana; un profumo e un sapore che lui ha già sentito - quando ancora mortale- …!
Simon sgrana gli occhi, sfilando repentinamente i denti dal polso di Patty.
Il ricordo della ragazza del fiume, la notte in cui era annegato è riaffiorato; il pensiero al benessere della principessa fa si che lui cerchi immediatamente conferma nel suo sguardo e i loro occhi legandosi per un breve attimo, sono ambasciatori del tormentato ricordo che lui stesso non sa definire.
Patty si è resa conto del cambiamento, lo sguardo di Simon è diverso qualcosa che gli è piaciuto, ma che lo ha turbato.
Gentilmente gli domanda:

-Simon, state bene? –

Lui cerca di riportare il ricordo in superficie, ma quando sembra cogliere un pensiero, un leggero bussare alla porta lo distrae ed entrambi invitano ad entrare.
Sono io, lady Elizabeth. Sono andata in visita a mia sorella e gioisco nell’apprendere che ora anche Patty ha concesso la fratellanza al mio dolce fratello irlandese.
Il mio ingresso pone fine al loro momento e Simon salutando con affetto e rispetto si rivolge alla principessa dicendo:

-Milady è un onore, ed è stato un vero piacere. Siete – un poco imbarazzato – fantastica –

Sorridendo appagata Patty risponde:

-grazie a voi d’esservi concesso a me –

Simon si rivolge nella mia direzione e mi sorride, per poi uscire in silenzio.

Patty ne segue l’uscita, poi sorridendo svela:

-Sono Patty Tepesh, la mia esistenza dannata è stata quella di una guerriera implacabile e di una amante passionale.
Ma mai a nessun vampiro ho concesso il mio collo.
Il primo morso, lo riservo solo per colui che ho scelto.-

Ammirata ho compreso a chi si riferisce e annuisco, seguendo poi Simon nella sua uscita e lasciando la principessa alle proprie attività.

Un nuovo equilibrio per la nostra famiglia; nuove alleanze per la nostra dimora.
Un altro capitolo della nostra eternità.
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