Sangue e Passione
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 Le origini della Dimora - 14 maggio 2010

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Le origini della Dimora - 14 maggio 2010 Empty
MessaggioTitolo: Le origini della Dimora - 14 maggio 2010   Le origini della Dimora - 14 maggio 2010 Icon_minitimeMer Apr 04, 2012 10:24 am

Vivaci fiamme s’inseguono, in una sfrenata danza.
Il fuoco divora, crepitando all’interno dell’antico camino.
La pendola che nel moto dei suoi ingranaggi rintocca, scandendo il tempo.
Un brusio sommesso, intriso di curiosità ed attesa, ne accompagna il ritmico incedere..
La notte è illuminata dall’amica luna, che osserva silenziosa l’epilogo di questa serata.
Niente balli, scherzi o garbate conversazioni questa notte; il principe ci ha convocati tutti nella biblioteca, ricco scrigno del nostro sapere.
Per questo motivo, vi è tensione tra i dimoranti; nessuno immagina il perché di questa convocazione.
Entrando nella mia amata biblioteca, posso avvertire i loro sguardi, puntati su di me.
Il nostro amabile conte de Castellas, lord Alaine, sceso appositamente dalla torre sud, lady Rose, splendida e temibile nemica amica di Wolf e tutti i dimoranti.
Sul basso divanetto vi è l’amante della lettura Lady Deianira ed infine il padre adottivo di lady Valery, al fianco della sua algida sposa e delle proprie figlie.
Noto l’assenza di Lady Valery, non è nella sala e ciò è strano, non è da lei mancare.
Osservo curiosa, ci sono tutti; Lady Norman, splendida nella sua immortalità, lord Dario, Lord Juri e le nostre amiche mortali Alessia ed Helene, due giovani fanciulle.
Mentre ancora il mio sguardo spazia sui dimoranti, ecco che in un lieve fruscio di seta, giungono le mie amate sorelle, Lady Keilani e la principessa Patty Tepesh Dracul.
Mi giungono alle spalle e mi cingono per la vita, posandomi entrambe un delicato bacio all’incavo del collo, una per lato.
Sorrido, ricambiandole in uno stretto abbraccio.
Una nuova sorella deve ancora destarsi. Qualche ora fa infatti, il principe ha morso e donato l’immortalità ad una delle nostre amiche mortali, la dolce Maria Rosaria.
Al suo risveglio, la raggiungerò e mi farò narrare le sue sensazioni e i sentimenti, sono affascinata da quel passaggio, ancora così fresco nella mia mente.
Avanziamo attraversando la stanza a passo leggero ed aggraziato, ci andiamo a sedere vicino allo scranno del principe.
Non lo usa mai, ma la nostra posizione in dimora ci pone in condizione di dover seguire alcune regole.
In base al nostro essere, sono designati anche i nostri posti:
Keilani, non è sorella del principe e definirla semplicemente consigliera, è riduttivo.
Kei in realtà, è lo specchio dell’anima nera di Wolf.
Il tenebroso dannato, si vede attraverso gli occhi della saggia vampira. Per questa ragione durante gli incontri ufficiali, lei se ne resta silenziosamente in piedi dietro alla spalliera dello scranno e ascolta attenta.
In dimora è molto rispettata per la sua indole ferma e forte, mascherata da una dolcezza naturale.
La principessa Patty, ha aderito alla fratellanza con Wolf, essendogli alleata e complice. Questo, anche se le loro nobili casate sono divise da antiche faide.
Mentre Kei è l’anima di Wolf, Patty è sorella di passione di Stephan.
Le loro nere anime, focose e battagliere, si scontrano e si cercano, si adorano e si sbranano, rimanendo sempre dannatamente unite e forti.
Patty stupenda creatura splendidamente abbigliata, si è seduta con grazia in una poltroncina alla destra dello scranno, essendo il loro rango uguale.
Anche io mi siedo, in una poltroncina posta alla sinistra:
Sono sorella di sangue, il mio sangue e quello del principe si sono mescolati molte volte fin da quella prima volta, in cui io ero ancora mortale e lui posò le sue fredde labbra sul mio collo.
Lo adoro, amandolo di un amore puro e profondo, ogni volta che le mie dita toccano la levigata pelle della sua mano, sento il mio animo scaldarsi dell’amore fraterno che so esso riversa su di me.
Entrano nella biblioteca anche i miei fratelli Lord Simon e il poeta immortale, Gabriele Lorenzo Michelangelo Canossa.
Il poeta, schivo di natura, si cela immediatamente alla vista di tutti, ponendosi in una nicchia ad osservare.
Simon avanza a passo felpato e dopo aver gettato un’occhiata nella direzione di un gruppo raccolto in silenziosa attesa, si mette al mio fianco in piedi, languidamente posato ad una colonna di marmo.

La famiglia rimane in silenzio, rimaniamo immobili, attendendo ora il suo ingresso. Esso non si fa attendere. Ed eccolo varcare sicuro e beffardo, l’ingresso della mia amata biblioteca.
Bello, potente e fiero.
Avanza spedito, ma non viene al posto che gli compete; prosegue invece, arrivando al camino e una volta giunto la, si volge nella nostra direzione, dando le spalle a fiamme improvvisamente alte, come rivitalizzante dalla sua ira.
Immobile e pallido, fissa tutti i presenti in silenzio e i suoi occhi ardono.
Veste con gli abiti delle tenebre, i tratti del suo viso sono duri e freddi; se non lo conoscessi, lo temerei.
Senza preamboli comincia a raccontarci una storia, in cui narra di subdoli tradimenti ed inganni da parte di ambiziose vampire.
Non si rivolge a nessuno in particolare, la sala è gremita e dall’uditorio si levano timide domande e giuramenti di fedeltà.
Un suo autorevole gesto mette tutti a tacere, gelido silenzio pervade la sala mentre alcune dame osservano incerte il principe, indecise se confessare o dileguarsi.
La voce del principe è fredda e spettrale, mentre annuncia la nascita della casata Basarab e la fine del suo essere Principe.
La dimora sarà ancora rifugio per coloro che lo rispettano, ma ora i suoi modi non saranno certamente quelli pacati di Stephan.
Duro pericoloso, pungente ed ironico, ecco ricomparire e dominare Wolf, la sua anima più nera e dannata.
I dimoranti fedeli esultano a queste dichiarazioni, altri sono indifferenti; conoscono sia Stephan che Wolf e sanno che onore e lealtà, sono parte di entrambe le personalità del principe.
Ma vi sono alcuni che sono allarmati, pensieri funesti attraversano le loro menti, subito carpiti sia da me che da Keilani, ci guardiamo negli occhi complici e simbiotiche.
Wolf dopo aver salutato si allontana, ritornando nel suo angolo buio, mentre noi accomiatiamo i nostri ospiti, augurandogli buona caccia.
La biblioteca si vuota ed io rimasta sola m’incammino verso le mie stanze, attraversando la galleria dei ritratti.
Un’esile e pallida figura spicca, immobile davanti ad un quadro.
È Valery Carson, ferma ad osservare un ritratto, pensosa e triste.
So, che ha appena abbandonato la famiglia di Victor, credo anzi che i pensieri cupi del nobile vampiro derivino proprio dal senso di perdita, appena avvenuta e di cui non ha ancora colto la ragione.
Mi avvicino silenziosa e sembra quasi, che lei non si accorga del mio sopraggiungere.
Una volta raggiunta la guardo, incerta se chiederti di raccontarmi cosa la turba o apettare.
Finalmente lei si gira nella mia direzione e accompagnando le sue parole con un sorriso triste, mi sussurra:

- Lady Elizabeth ...non mi ero accorta di voi -

Vedendo che si trova davanti a quel quadro che gia da tempo attrae la mia curiosità, le domando, indicandolo con un dito:

- mia cara.....sono curiosa gia da tempo...chi sono costoro? -

Con voce rotta, mi risponde:

- La mia famiglia Elizabeth ... la mia vera famiglia-

Sorpresa torno ad osservare il quadro e le domando.

-mia cara....Volete raccontarmi che ne è stato di loro?!-

Lei annuisce e comincia:

- l'uomo sulla sinistra è mio Padre, Alexnder Carson un vampiro nato nel 1645.
La donna, mia madre Karen Carson, lei era un'umana-

Fisso con interesse il patriarca e le dico:

- e’ un imponente ed autorevole figura, ha un'espressione saggia... e vostra madre era mortale.
Vivevano bene insieme?-

la cara vampira sorride appena e annuisce, per poi aggiungere:

- era una donna dolcissima, ricordo le sue mani calde, mentre mi teneva stretta .
Ma li ho persi troppo presto –

Le domando la ragione e lei improvvisamente gelida risponde:

-sono stati uccisi dagli anziani, una sorta di clan reale per cosi dire .
li hanno uccisi, perchè si erano sposati.
Un matrimonio tra un umano e un vampiro non è concesso.-

Provo dolore per lei e fissando ancora il quadro, le domando cosa dicessero gli anziani di lei e di quello che suppongo fosse il fratello, vista la somiglianza.

- Io e mio fratello Alan eravamo per metà umani e metà vampiri, non saremmo mai dovuti essere al mondo. Ci hanno definito, una razza impura –

Incerta se continuare a strapparle questi dolorosi ricordi, la incalzo:

- voi ne siete sfuggiti però…-

Annuisce con espressione triste e conclude il suo tragico racconto:

- siamo scappati da casa dopo che mio padre ricevette la visita di Claus , il capo degli anziani.
Ci siamo rifugiati nella cripta di famiglia ma senza successo, purtroppo.
Siamo stati scoperti troppo presto.-

Ammutolisce sommersa dai ricordi e chiude gli occhi, ad evocare immagini che non smetteranno di tormentarla per l’eternità.
Guardando il giovane e biondo ragazzo, ritratto accanto a lei, aggiunge:
Ritrova la sua naturale vivacità e mi guarda negli occhi, con sguardo carico di speranza:

- Anche se, io ho visto morire solo i miei genitori.
di mio fratello non so nulla da quasi 2 secoli-

le esprimo il mio cordoglio, rallegrandomi con lei per aver attraversato gli ultimi due secoli con la sua innata forza.
Le domando cosa vuole fare ora, infatti essa ha spiegato le proprie ali ed è pronta ad entrare in una nuova fase della sua esistenza .
Con voce carica di speranza mi confida:

-Io vorrei tante cose: vorrei ritrovare la famiglia che avevo un tempo, piena d'amore gioia e rispetto.
vorrei tanto ritrovare mio fratello, perchè so che è ancora vivo.-

abbracciandola, le dico:

-Avete l'eternità davanti, troverete entrambe le cose –

Lo dichiaro con cognizione di fatto, almeno per quanto riguarda la famiglia; infatti le domando:

- a proposito, sono curiosa. Quando avete conosciuto il principe?-

Con delicatezza si scioglie dal mio abbraccio, tenendomi ancora le mani nelle sue e risponde:

-Non è tanto, ma è come se lo conoscessi da sempre, anche se all'inizio m'intimoriva –

Ammettendo che quello è l'effetto che fa a tutti, le dico ridendo:

- pensate a me che l'ho avvicinato, entrando nelle sue stanze, quando ero ancora semplice mortale-

L’idea le dona un lieve ma sinceramente divertito sorriso, mentre commenta:

- un poco incosciente forse, o forse solo molto coraggiosa e determinata – poi aggiunge – io l’ho conosciuto in un luogo, dove si riuniscono le creature delle tenebre; vi confesso che anch'io lo avvicinato, ma solo per chiedergli che luogo fosse quello. Si trattava infatti di un’antica magione, come la nostra amata dimora.-

Incredula per la similitudine le dico:

-Si mi ricordo di quel posto...è dove l'ho conosciuto io.-

scuoto il capo e confido:

- ero una pazza mortale, che s'addentrava in una dimora priva di guida..
Qui i nostri amici mortali non corrono reale pericolo. noi li proteggiamo, ma in quel posto era tutto allo sbaraglio.
Chissà quante volte ho rischiato che mi strappassero la carotide, ma lui era sempre alle mie spalle, invisibile presenza, mi proteggeva.-

Lei concorda e commenta:

- per voi che eravate mortale, si.
Io ero gia vampira e lui non mi curava tanto, ma ha sempre avuto riguardo e galanteria
E’ sempre stato molto gentile con me, infatti è stato lui ha chiedermi di seguirlo qui in Dimora.-

Sorrido grata e le narro di come anche per me e le mie sorelle, fu lui a invitarci a vivere in dimora.
Di come la principessa Patty, io e Keilani, fummo prescelte per essere le sue amate congiunte.
Le racconto ciò che so della storia di Keilani e quella di Simon; storie tragiche e profonde, Valery sospira, mentre lo sguardo le si torna ad ammantare di lacrime.
In un sussurro mi dice:

- Conosco la storia di Simon, una storia incredibile e sono felice, per come si è risolta almeno per lui. Spero di adempiere al mio scopo e spero di farlo con lui
anche se ho paura …-

le domando dolcemente:

-Quale è il vostro timore?-

I bellissimi occhi della vampira si posano nei miei, in cerca di sostegno e comprensione, mentre incredibilmente mi svela:

-Ho paura di non essere degna di quello che sto per ricevere.
perchè io, non mi sento mai speciale agli occhi degli altri-

la mia mano si alza, in un’istintiva carezza.
Le sfioro la pelle d’alabastro e le rammento:

- Sapete bene, cosa state per ricevere e sapete chi è a darvelo. Non ci sarebbe bisogno di ricordarvi, quanto lui sia leale, giusto e devoto per chi lo ama fedelmente.-

Angosciata mi risponde:

- infatti, è proprio per questo.
lui come fa ad amarmi ?!
io non mi sento importante -

la interrompo e fermamente le dico:

-No smettetela! Ditemi allora, come ha fatto ad amare me?. una mortale! un pasto….-
Volete saperlo?
Wolf assapora e riconosce le dannate anime, sa chi siete e quello che valete-

Valery si rischiara e il viso le si distende in un devoto sorriso; decisa conclude:

- io ho giurato amore e fedeltà a lui e alla Dimora; ma pensavo di ritenermi una come tante.
Invece avrò il suo sangue dentro di me e il suo nome; sarò figlia e sorella -

Intenerita e commossa, le prendo nuovamente entrambe le mani e le dico:

-Sorella. La nostra famiglia è il porto franco che cercavate.
L'ancora a cui aggrapparvi nella bufera e il trampolino, da dove partire nelle ricerche del vostro amato fratello.
Mia cara, benvenuta in famiglia.
Non vedo l'ora che voi e il principe leghiate il vostro sangue-

Entusiasta mi risponde:

-Capiterà prestissimo forse lo vivrò oggi stesso –

Ispirata dalla devozione della dolce Valery, mi porto la sua mano alle labbra, ne bacio il polso e le dico:

- Quando avrete legato il vostro sangue a quello di Stephan, anche io vorrò il privilegio di legarmi a voi.
Questa è la nostra famiglia.-

Valery si dichiara onorata.
Ci dirigiamo al salone, dove i dimoranti si stanno riunendo, al ritorno della loro caccia.
Lei s’incammina fissando con occhi lucidi il quadro; con dolcezza le sussurro:
-Mia cara Valery, siamo sorelle.-
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